“Winter is prime in Puglia” titolava qualche tempo fa il New York Times in un articolo, primo di una lunga serie tra le testate di tutto il mondo, omaggio alle bellezze del tacco d’Italia durante i mesi più freddi, lontano dal pienone e dal solleone della stagione estiva. E la Valle d’Itria, piccola gemma di terra incastonata tra le province di Bari, Brindisi e Taranto, racchiude e rappresenta attualmente al meglio questo concetto. È qui che l’autunno è davvero magnifico. In questa terra fertile e odorosa, rossa e ondeggiante, puntellata di nerboruti ulivi e costruzioni in pietra, di trulli e masserie, è facile immergersi in un’atmosfera che profuma di genuino, un mondo bucolico in cui respirare l’essenza della Puglia più vera e ritornare a un contatto con la natura che sa di libertà e di ricordi infantili. È questa la stagione dei funghi cardoncelli, di vino nuovo e caldarroste e soprattutto dell’olio novello, che della Puglia costituisce certamente l’alimento principe. I frantoi sono in fermento, nell’aria si avverte una nuova energia, la stessa forza propulsiva che viene dalla terra e dai suoi nuovi frutti. E se il panorama degli uliveti si affolla di solerti contadini forniti di reti e scalette, nelle botteghe dei borghi gli esperti artigiani preparano le delizie che conserveranno per la stagione: dalle specialità di carne agli insaccati, dal pane ai dolci, dai sott’oli alle conserve di frutta…

Visitarla è facile, in macchina o in bicicletta per i più allenati, e non avvertire il desiderio di tornarci davvero difficile…

 

Cisternino

Inserito tra i cento borghi più belli d’Italia, quello di Cisternino, in provincia di Brindisi, è il cuore della Valle d’Itria: adagiato su una collinetta e circondato da una campagna verde e lussureggiante, è un intricato susseguirsi di vicoli stretti e archi, casette in calce bianca e balconi fioriti. La movimentata vita serale, animata da locali in stile eclettico e dai tradizionali “fornelli pronti”, si contrappone alla sua anima intimista e spirituale, che dal 1979 ruota attorno al centro Bhole Baba, il primo ashram a essere fondato in Occidente; un luogo in cui i devoti di Babaji si dedicano alla preghiera, ma anche un posto isolato in cui chiunque può trascorrere qualche giorno all’insegna della meditazione oppure della pratica dello Yoga. Imperdibile il percorso naturalistico nei celebri Giardini di Pomona, il conservatorio botanico che in dieci ettari di terreno conserva circa mille varietà di piante, molte delle quali in via di estinzione: oltre 500 varietà di fichi, melograni, agrumi ed erbe aromatiche creano un panorama di rara bellezza e intensità. Un paradiso di biodiversità in cui è possibile svolgere attività didattiche di vario genere, molte dedicate a bambini e ragazzi, e soggiornare (www.igiardinidipomona.it).

 

Martina Franca 

Signorile ed elegante cittadina in provincia di Taranto, Martina Franca è a buona ragione conosciuta come capolavoro del Barocco e capitale della musica lirica. Palazzi signorili e splendidi balconi decorati ne adornano il centro storico, di cui l’imponente Palazzo Ducale costituisce certamente il fulcro. Durante la stagione del Festival della Valle d’Itria, tra luglio e agosto, diviene palcoscenico di acclamati spettacoli a livello internazionale.

 

Locorotondo

 

Il “locus rotundus”, ovvero la caratteristica pianta circolare da cui la cittadina prende il nome, è un delizioso borgo (anch’esso nella lista di quelli più belli d’Italia) composto da abitazioni rettangolari con tetti spioventi detti “cummerse” realizzati in tipiche chiancarelle e circondato da ordinati vigneti, dai quali si produce un fresco vino bianco a denominazione DOC. Una vera chicca il centro storico, tra le cui viuzze vezzosamente adornate si può passeggiare e fermarsi per un aperitivo in uno dei locali alla moda. 

 

Alberobello

La “Capitale dei Trulli”, pittoresca cittadina in provincia di Bari fondata nel XV secolo dai conti Acquaviva, è Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO dal 1996. Meta immancabile di un viaggio in Puglia, è composta da oltre 1.500 trulli che concorrono a creare un panorama fiabesco. Il Rione Aia Piccola, meno affollato del Rione Monti, è il posto ideale per una passeggiata, così come merita una foto da cartolina sugli oltre 1000 trulli del Rione Monti il grazioso Belvedere di Piazza del Popolo. Se desiderate vivere l’esperienza di dormire in un trullo nella zona centrale, le possibilità sono molte. Merita una nota, per la qualità dell’accoglienza e per il romanticismo degli arredi, il B&B country chic Aria di casa (www.ariadicasabb.it).

 

Ceglie Messapica

Capitale indiscussa della gastronomia del territorio, Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, nominata “città d’arte e terra di gastronomia”, è tra le più antiche città della regione, fondata indicativamente nel XV secolo a.C. Oltre ai resti archeologici della civiltà messapica, è possibile ammirare il bellissimo centro storico di origine medievale con il Castello Ducale, costituito dalla celebre torre normanna, simbolo della città. Meta di gourmands da tutto il mondo, Ceglie vanta alcuni tra i ristoranti più apprezzati della regione, nonché tradizionali biscottifici che sfornano i famosi “biscotti”, una tappa quindi obbligata per un tour pugliese all’insegna del gusto!

 

Il biscotto di Ceglie

Squisito dolcetto di pasta di mandorle, u Piscquett’l di Ceglie Messapica rappresenta da centinaia di anni la celebre tradizione culinaria della cittadina. Elemento principe del preparato la mandorla, prevalentemente (almeno il 70%) della varietà Cegliese, detta du rviézz (del pettirosso) e, a completare l’impasto, altre varietà locali di mandorle che, tostate in forno e macinate, si impastano con zucchero, miele, scorza di limone grattugiata, rosolio di agrumi e uova. Il composto, lavorato su piani di marmo o acciaio, viene così suddiviso in larghe strisce coperte nei bordi di marmellata di ciliegie o uva e poi arrotolate su stesse fino a ottenere sottili filoncini da infornare e infine tagliuzzare a cubetti. Provengono dall’agro di Ceglie tutti gli ingredienti, dalle mandorle ai frutti per la confettura e il rosolio, dalle uova al miele, e la preparazione è esclusivamente manuale.

Retaggio delle più autentiche usanze contadine, i Piscquett’l vengono tutt’oggi preparati in occasione delle feste importanti e specialmente dei matrimoni, delle cui bomboniere costituiscono immancabili complementi.

PRESIDI SLOW FOOD

Il biscotto di Ceglie

Squisito dolcetto di pasta di mandorle, u Piscquett’l di Ceglie Messapica rappresenta da centinaia di anni la celebre tradizione culinaria della cittadina. Elemento principe del preparato la mandorla, prevalentemente (almeno il 70%) della varietà Cegliese, detta du rviézz (del pettirosso) e, a completare l’impasto, altre varietà locali di mandorle che, tostate in forno e macinate, si impastano con zucchero, miele, scorza di limone grattugiata, rosolio di agrumi e uova. Il composto, lavorato su piani di marmo o acciaio, viene così suddiviso in larghe strisce coperte nei bordi di marmellata di ciliegie o uva e poi arrotolate su stesse fino a ottenere sottili filoncini da infornare e infine tagliuzzare a cubetti. Provengono dall’agro di Ceglie tutti gli ingredienti, dalle mandorle ai frutti per la confettura e il rosolio, dalle uova al miele, e la preparazione è esclusivamente manuale.

Retaggio delle più autentiche usanze contadine, i Piscquett’l vengono tutt’oggi preparati in occasione delle feste importanti e specialmente dei matrimoni, delle cui bomboniere costituiscono immancabili complementi.

Il Monocultivar Cima di Mola di Olio Intini, Alberobello

Fiore all’occhiello della produzione del pluripremiato frantoio Intini, il Monocultivar Cima di Mola è un olio realizzato dall’omonima cultivar, tipica del territorio di Alberobello. Nella realtà olivicola barese questa varietà era molto diffusa agli inizi del Novecento, chiamata “Pizzutl”, ma ha poi subito negli anni un vero e proprio processo di declassamento a favore di cultivar meno difficili e a causa dei gravosi costi di raccolta manuale.
Vanto di Pietro Intini è stato quello di rivalutare questa varietà ottenendone un prodotto straordinario non soltanto dal punto di vista sensoriale ma anche da quello salutistico, un vero alimento nutraceutico con un contenuto in polifenoli, potenti antiossidanti naturali, fino a tre volte superiore a quello contenuto nella media degli altri extravergini. Intenso e dalle spiccate tonalità amare e piccanti, è da provare sulle tipiche fave e cicorie!
Salvaguardia della biodiversità, tutela dell’ambiente, ospitalità e diffusione della cultura dell’olio a ogni livello, hanno fatto meritare a Olio Intini non soltanto il Presidio Slow Food ma anche la prima e unica Chiocciola Slow in Puglia.

Il Capocollo di Martina Franca

Risiedono nella zona di Martina Franca esperti artigiani norcini che, con tecniche tradizionali e materia prima allevata in loco, realizzano il re dei salumi pugliesi: il capocollo, ovvero quella parte del maiale che sta tra collo e costata.

La carne, opportunamente mondata e sagomata, viene lasciata macerare sotto sale per 15-20 giorni, poi viene lavata nel vincotto e insaporita con spezie, quindi insaccata nel budello di maiale e lasciata asciugare all’aria dei colli pugliesi. Quando il capocollo è perfettamente asciutto, viene appeso e affumicato. La tecnica tradizionale prevedeva di ricoprire il pavimento con rametti di timo, mortella, alloro a cui si appiccava il fuoco, badando che bruciassero senza fiamma. Oggi si procede bruciando in appositi camini le essenze e la corteccia di quercia di fragno. Dopo l’affumicatura inizia la fase di stagionatura, che può arrivare anche a 90 giorni.